comitatoacquacomo@gmail.com
30 marzo ore 16:30 incontro a Bregnano
invito aperto all'icontro organizzato dal
Comitato Comasco Provinciale Acqua Pubblica
situazione nazionale e locale dell’OroBlu
ospiti
Remo Valsecchi - Forum Italiano dei movimenti per l'acqua
Edi Borgianni - Comitato Provinciale Comasco Acqua Pubblica
alle ore 16:30
presso il giardino
della Cooperativa San Giorgio di Bregnano
in via Mentana 1
il resto del programma della giornata
http://www.noerus.it/media/com_acymailing/upload/30marzobregnano.pdf
Una legge per un modello pubblico e partecipativo di gestione dell’acqua L’unica grande opera che vogliamo è la ristrutturazione delle reti idriche
Il percorso del movimento per l'acqua, ispirandosi al concetto di acqua come bene comune, da oltre dieci anni contesta le politiche fondate sulla sua trasformazione in merce, chiedendone con forza la gestione pubblica e partecipativa come garanzia di libero accesso per tutte e tutti, facendo così intravedere nella battaglia per l’acqua il paradigma di un altro modello di società.
La crisi sistemica nel nostro Paese si innesta dentro un profondo degrado delle istituzioni e della democrazia e dentro un altrettanto profonda frammentazione delle relazioni sociali.
I diritti vengono sempre più logorati anche mettendo sotto attacco gli enti locali e la democrazia di prossimità, senza la quale ogni legame sociale diviene contratto privatistico e la solitudine competitiva l’unico orizzonte individuale.
A nostro avviso è necessaria una radicale inversione di tendenza, a partire dall’acqua la cui battaglia negli anni ha raccolto un vasto consenso e partecipazione.
Per questo chiediamo con forza l’approvazione immediata della proposta di legge per l’acqua pubblica in discussione alla Camera, la quale risponde all'urgenza di dotare il nostro paese di un quadro legislativo unitario rispetto al governo delle risorse idriche come bene comune, introducendo modelli di gestione pubblica e partecipativa del servizio idrico, procedendo da subito alla ripubblicizzazione dello stesso e restituendo un ruolo da protagonista agli Enti Locali.
Inoltre, tale testo risulta essere la reale e concreta attuazione dell'esito referendario e della volontà popolare.
D'altra parte la crisi idrica ha fatto emergere le responsabilità di un sistema di gestione caratterizzato da una decennale mancanza di pianificazione e investimenti infrastrutturali perché piegato ad una logica monopolistica e privatistica che punta esclusivamente alla massimizzazione del profitto. Inoltre si è evidenziato come tale sistema sia andato a sovrapporsi al fenomeno del surriscaldamento globale e dei relativi cambiamenti climatici impattando negativamente sulla disponibilità dell'acqua per uso umano, sull'agricoltura e più in generale sull'ambiente, e ne mette a rischio l’utilizzo per le presenti e le future generazioni. L’attuale modello di sviluppo vuole imporre un debito ambientale ed ecologico che non intendiamo pagare né in termini di salute, né di qualità della vita.
Per queste ragioni, come movimento per l’acqua, abbiamo aderito convintamente e parteciperemo alla manifestazione nazionale “Marcia per il clima, contro le grandi opere inutili” in programma a Roma il prossimo 23 Marzo. Una data per noi fortemente simbolica perché cade all’indomani della Giornata Mondiale dell’Acqua.
L'acqua e i beni comuni possono essere un nuovo orizzonte di senso in grado di connettere terreni e conflitti diversi, di parlare potenzialmente a tutti ben al di là dei recinti angusti della politica di palazzo. L'acqua e i beni comuni possono scompaginare, materialmente e simbolicamente, i logori confini della politica e ricostruire alle radici una diversa cultura collettiva.
Diviene quindi fondamentale riuscire a costruire nuove forme di gestione pubblica e partecipativa così da permettere a sua volta la creazione di legami sociali e cittadinanza che sono fra le principali condizioni di un’efficace gestione collettiva dei beni stessi.
Alla vigilia del voto alla Camera, crediamo sia decisivo accordare il più vasto consenso e sostegno sociale alla legge sull'acqua pubblica per giungere finalmente alla sua approvazione, in ciò sconfiggendo le politiche di mercificazione che puntano alla spoliazione dei diritti e dei beni comuni.
In quest’ottica, in particolare, intendiamo riavviare un confronto sui contenuti e i principi della legge con diversi rappresentanti istituzionali e a partire da quell’ampia coalizione sociale che ha condiviso la campagna referendaria.
Per questo vi invitiamo tutte e tutti a partecipare ai dibattiti previsti durante questa iniziativa nazionale che si svolgerà a Roma sabato 23 febbraio presso il Millepiani Coworking (Via Nicolo Odero, 13) portando i contenuti delle vostre esperienze e realtà.
Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua
Legge sull'acqua: in Commissione passa il testo per la ripubblicizzazione. Ora al via la discussione
Oggi la Commissione Ambiente della Camera ha deciso che la discussione in materia di gestione dell’acqua proseguirà solo sulla proposta di legge “Disposizioni in materia di gestione pubblica e partecipativa del ciclo integrale delle acque” accantonando definitivamente l’altro disegno di legge a prima firma On. Braga (PD).
Esprimiamo grande soddisfazione per questo passaggio che indica la direzione giusta verso la quale il Parlamento dovrebbe muoversi. Infatti, ci teniamo a ricordarlo che questa legge trae origine dalla legge di iniziativa popolare presentato nel 2007 dal Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua con oltre 400.000 firme e poi depositato nella scorsa legislatura con il sostegno dell’intergruppo parlamentare per l’acqua bene comune. Successivamente ulteriormente aggiornato e depositato in questa legislatura a firma di diversi parlamentari del M5S.
Ci sembra un buon segnale perché l’esclusione dell’altro testo significa, di fatto, respingere il tentativo del Partito Democratico e di altre forze politiche di sfruttare la discussione di questa proposta di legge per portare avanti il progetto privatizzatore attraverso la presentazione di una legge che, sostanzialmente, persegue il mantenimento dello status quo e si configura, quindi, come un ulteriore disconoscimento palese e spudorato dell’esito referendario.
Più in generale auspichiamo che il voto di oggi costituisca un’assunzione di responsabilità, a partire dalla maggioranza di governo, rispetto all'urgenza di dotare il nostro paese di un quadro legislativo unitario rispetto all’acqua come bene comune, introducendo modelli di gestione pubblica e partecipativa del servizio idrico, procedendo da subito alla ripubblicizzazione, oltre a sottrarre le relative competenze ad ARERA, l’autorità di regolazione, che in questi anni ha dimostrato di tutelare gli interessi delle aziende e non degli utenti.
Chiediamo, quindi, che il Parlamento proceda celermente alla discussione della nostra proposta di legge fino all’approvazione senza stravolgimenti, proprio nel rispetto della volontà popolare chiaramente espressa dalla maggioranza assoluta del popolo italiano con i referendum del 2011, perchè ancora una volta si scrive acqua ma si legge democrazia.
Roma, 30 Gennaio 2019.
Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua
Forum Movimenti Acqua in audizione alla Camera: "Superare il fallimento della privatizzazione con approvazione immediata legge acqua pubblica"
La delegazione, composta da Paolo Carsetti, Remo Valsecchi, Giuseppe Grauso e padre Alex Zanotelli, missionario comboniano e figura simbolo della lotta per i beni comuni, ha sottolineato i pesanti aumenti tariffari subiti dagli utenti negli ultimi anni in cambio di un sensibile abbassamento della qualità del servizio e un drastico calo degli investimenti da parte di grandi gestori che, ad esempio dal 2010 al 2016, hanno distribuito il 91% degli utili in dividendi per i loro azionisti.
La proposta di legge d'iniziativa popolare, invece, si pone l’obiettivo di sancire in Italia il riconoscimento del diritto all’acqua come diritto umano universale garantendo a tutti i cittadini un quantitativo minimo vitale giornaliero, definendo tariffe eque, non volte al profitto e che garantiscano gli investimenti infrastrutturali, attuando concretamente la volontà popolare espressa nei referendum del 2011.
La nuova legge, affidando la gestione del servizio ad aziende giuridicamente pubbliche, produrrà un modello di gestione dell’acqua innovativo, efficiente, democratico e partecipato, un servizio industriale rispettoso dell'ambiente, dei diritti degli utenti e dei lavoratori, rendendo il servizio idrico pubblico ed essenziale: un diritto garantito dallo Stato, come l’istruzione e la salute.
Il sistema di gestione completamente pubblico porterà una diminuzione delle tariffe medie stimata tra il 20 e il 30 %, eliminando ogni profitto e altri costi inutili, e sottrarrà le competenze ad ARERA, l’Autorità di regolazione, che ha di fatto cancellato il referendum, ha aumentato le bollette e non ha tutelato né il servizio né gli utenti, favorendo le aziende che dovrebbe controllare.