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Gestione dell’acqua in Provincia di Como:
Gestione dell’acqua in Provincia di Como:
l’azienda dell’acqua deve essere totalmente pubblica, nessuna apertura all’azionariato privato
Il Comitato Comasco per l’Acqua Pubblica è stato ricevuto, lunedì 16 aprile, in audizione dai Capigruppo in Consiglio Provinciale.
In quella sede ha esposto il proprio parere in merito alla bozza di costituzione della società che andrà a gestire l’acqua (Servizio Idrico Integrato) di tutti i comuni della provincia di Como.
La delegazione del Comitato ha apprezzato positivamente l’orientamento emerso nel corso dell’incontro, ovvero la volontà da parte dei Capigruppo presenti, di conferire la gestione dell’acqua ad una società totalmente pubblica, aderendo così al risultato del Referendum nazionale del giugno 2011, che ha decretato che la gestione dell’acqua debba essere esclusivamente in mani pubbliche.
Il Comitato ha però avanzato alcune osservazioni sul testo elaborato, per ora in bozza, dalla Provincia. In particolare si è sottolineato come alcune parti del documento rischino di consentire una possibile apertura all'azionariato privato. Il Comitato ha chiesto che nel testo del documento vangano eliminati i riferimenti ad una non meglio definita “società conglomerata”; In tal senso il Comitato ribadisce che la nuova società debba essere di esclusiva proprietà dei comuni, escludendo in maniera netta che l’azionariato si possa aprire, anche in futuro, a soggetti privati, cittadini o imprese.
Il risultato del Referendum è chiaro: la gestione dell’acqua deve essere realizzata da aziende pubbliche al 100%.
Presidio contro la privatizzazione
venerdi 27 aprile dalle 14.30 alle 15.30
davanti all'Amministrazione Proviciale a Como
in via Borgovico
Il comitato scrive ai sindaci della provincia
Egregi Sindaci dei comuni provincia di Como
Egregi Consiglieri Provinciali di Como
Spett.le Consiglio di Amministrazione
Ufficio d’Ambito di Como
Oggetto: affidamento della gestione del servizio idrico integrato nell’ATO di Como.
La Legge Regionale n. 26/2003 e s.m.i. ha stabilito che per la gestione del servizio idrico integrato debba esserci un unico gestore per tutto il territorio di ogni ATO.
L’Assemblea del Consorzio dei Comuni dell’ATO di Como del 19 ottobre 2011, in considerazione dell’esito dei referendum sui servizi pubblici, dal quale è emersa l’esigenza di garantire tanto il controllo quanto la gestione pubblica del servizio senza che abbia fini di lucro e con l’unico scopo del miglioramento del servizio affidato, ha ritenuto che l’affidamento diretto in house possa essere la risposta più idonea alle esigenze del territorio.
Successivamente, il 20 dicembre 2011, anche il Consiglio Provinciale ha deliberato per la gestione in house del SII.
Del passaggio dall’attuale molteplicità di gestori sparsi sul territorio comasco a un unico gestore, nella forma dell’in house, se ne occuperà anche il neo costituito Ufficio d’Ambito.
Il Comitato Provinciale Comasco per l’Acqua Pubblica ritiene che la decisione da Voi assunta, per l’affidamento diretto ad un unico gestore pubblico, si debba concretizzare in tempi celeri e con trasparenza. Vi chiediamo che tutto il processo decisionale all'interno dei tre organismi (Conferenza dei Comuni, Consiglio Provinciale, Ufficio d’Ambito) avvenga attraverso un percorso partecipativo che coinvolga la cittadinanza, che preveda un’informazione puntuale e momenti di confronto diretto con i cittadini e le forme di aggregazione della società civile, anche attraverso audizioni e assemblee pubbliche. A tale scopo il nostro Comitato chiede di essere consultato prima dell’assunzione delle relative decisioni.
Rimanendo in attesa di vostre comunicazioni, porgiamo distinti saluti.
Una nuova legge per l’acqua pubblica in Lombardia!
Il Coordinamento regionale Acqua pubblica chiede una nuova norma regionale sui servizi idrici
Già 500 adesioni all’Appello per cambiare l’attuale legge regionale sull’acqua
Milano, 20 marzo 2012 – “In Lombardia serve al più presto una nuova legge regionale per l’acqua pubblica!”. In vista della Giornata Mondiale per l’Acqua (che si celebra il 22 marzo), alzano la voce i Comitati per l’acqua pubblica della Lombardia, che da sempre contestano i contenuti dell’attuale legge lombarda (la n. 26 del 2003), che di fatto prevede ancora la privatizzazione dell’acqua, ignorando la vittoria dei Referendum nazionali del giugno 2011, che hanno abrogato la norma nazionale (il Decreto Ronchi) che obbligava a mettere a gara la gestione degli acquedotti.
I Comitati chiedono appunto di modificare le “storture” contenute nella vigente norma regionale, ovvero cancellare il riferimento al Decreto Ronchi (che obbliga a privatizzare l'acqua), e adeguarsi alle sentenze della Corte Costituzionale che in due occasioni ha sancito l’incostituzionalità della medesima norma regionale fortemente voluta da Formigoni.
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