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Il costo della ripubblicizzazione
Dossier operazione verita legge acqua
Agrigento: acqua pubblica, azienda di diritto pubblico, gestione pubblica e partecipativa! Una vittoria del movimento per l'acqua
Una votazione storica quella che si è svolta ieri pomeriggio presso l'ATI di Agrigento: i Sindaci presenti hanno deliberato all'unanimità che il futuro gestore del servizio idrico integrato sarà una Azienda speciale consortile composta da tutti i comuni della provincia.
Con la costituzione dell'Azienda speciale consortile la provincia di Agrigento sarà la prima a livello nazionale a rispettare la volontà popolare espressa a larghissima maggioranza con i referendum del 2011. Per la prima volta in Italia ed in Sicilia sarà un ente di diritto pubblico e non una S.p.A. a gestire le risorse idriche a livello provinciale, garantendo la partecipazione ed il controllo democratico delle cittadinanze e dei lavoratori. Finora il primato era detenuto da Napoli con la gestione di ABC ma solo a livello comunale e non di provincia o ambito territoriale.
Una svolta epocale dopo 12 anni di disservizi, illegittimità ed illegalità subite con la gestione privata, archiviata dalla Procura di Agrigento con il commissariamento di Girgenti Acque.
Acqua: la prima stella cadente - Alex Zanotelli
La prima stella dei pentastellati è la gestione pubblica dell’acqua che, insieme all’aria, è il bene comune più fondamentale che abbiamo. I Cinque Stelle, almeno a Napoli, sono nati dalla lotta contro la privatizzazione dell’acqua votata dai Comuni partenopei. Per i pentastellati la gestione pubblica dell’acqua è talmente importante che è stata collocata al primo posto nel ‘Contratto’ di governo. Fin da subito infatti i Cinque stelle hanno introdotto nella Commissione Ambiente della Camera la Legge di iniziativa popolare ( a suo tempo aveva avuto quattrocentomila firme) che prevede la ripubblicizzazione dell’acqua tramite un Ente di Diritto Pubblico, come l’Azienda Speciale. Tutto questo in obbedienza al Referendum del 2011 che aveva deciso che l’acqua doveva uscire dal mercato e che non si poteva fare profitto sull’acqua. Lo stesso Presidente della Camera, Roberto Fico, aveva convocato il 30 luglio 2018 a Montecitorio il Forum italiano dei movimenti per la gestione pubblica dell’acqua e aveva affermato che legava la sua Presidenza della Camera alla Legge sull’acqua attraverso Enti di Diritto Pubblico come l’Azienda Speciale. Dopo tre mesi di audizioni in Commissione la Legge doveva arrivare in Parlamento entro la prima settimana di marzo. Invece è stata sommersa da una valanga di emendamenti , soprattutto della Lega, per snaturarla. Ed è stata attaccata pesantemente dai media nazionali, dal Sole 24 ore a Repubblica, dal Corriere della Sera ai servizi televisivi e radiofonici , sponsorizzati dal grande business italiano dell’acqua. E’ stato un vero e proprio terrorismo mediatico con la ‘bufala’ che la ripubblicizzazione sarebbe costata agli italiani dai 15 ai 30 miliardi di euro.
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